IL GEMELLO SUPERSTITE E IL FRATELLO NON NATO: le tracce invisibili che portiamo dentro

Grazie alle numerose pubblicazioni riportate nel libro “La sindrome del gemello scomparso” di Alfred R. e Bettina Austermann  e alle evidenze emerse nelle costellazioni familiari sistemiche, oggi sappiamo che una gravidanza su dieci inizia con più di un embrione.

 

Questo significa che un bambino su dieci condivide le prime settimane di gestazione con uno o più gemelli, che spesso scompaiono prima ancora che la madre si accorga di essere incinta. Alla prima ecografia, si evidenzia così una “gravidanza singola”, ma in realtà l’esperienza prenatale è stata condivisa.

Quando gli embrioni sono due…

Già entro la sesta settimana, i due gemelli percepiscono l’uno la presenza dell’altro. Si sentono, si sfiorano, si muovono in sintonia. La membrana che li separa è talmente sottile da consentire il contatto fisico.
Quando uno dei due si ritira, l’altro lo avverte: i battiti rallentano, il movimento si spegne. Quella perdita precoce lascia un segno profondo nella memoria cellulare del gemello superstite, un’impronta che accompagnerà la persona per tutta la vita.

Le conseguenze nell’età adulta: 

chi è stato gemello superstite può manifestare:

  • Un senso cronico di vuoto interiore, malinconia senza causa, nostalgia esistenziale
  • La sensazione di “avere tutto ma non essere felice”
  • Un senso di colpa inconscia: “Perché io sono vivo e tu no?” (responsabile di auto sabotaggi costanti)
  • Difficoltà nel ricevere amore, denaro, successo o nel sentirsi degni della vita stessa
  • Relazioni con una dinamica “né con te né senza di te”, spesso a tre o più componenti, inconsapevoli repliche del legame gemellare

Nelle rappresentazioni delle costellazioni familiari, il legame tra gemelli è riconoscibile: un amore viscerale, puro, eterno. Due anime che si cercano nella vita, che si riconoscono a livello profondo, a volte istintivamente.

IL GEMELLO NELLA COPPIA di Gabriele Policardo

"L’affettività di un gemello superstite, tanto più se è del tutto inconsapevole di esserlo, è ben descritta dagli studi di Alfred Austerman. Si può riassumere in questa dinamica ricorrente. Il gemello superstite cerca una persona identica a lui o a lei, con cui colmare quel senso di incompletezza, di vuoto e di morte che prova fin dalla nascita. La relazione di coppia, pur con i suoi rischi e le sue prove, può per un certo periodo accomodare un coperchio su quel vuoto. È di solito caratterizzata dal coesistere di due opposte pulsioni: un bisogno di contatto continuo, viscerale, simbiotico e un senso perenne di soffocamento, ansia, insofferenza. Dal momento che la relazione è tutta una grande proiezione e sostituzione, nel caso dei gemelli sopravvissuti resta esposta a due esiti quasi inevitabili: o viene interrotta da uno dei due (che scappa, tradisce, o addirittura muore) o viene sostituita dal primo figlio, sul quale ricade (in genere per la madre) la proiezione del gemello scomparso, con automatica estromissione dalla coppia del partner (in genere il padre). 

Il tradimento, nelle coppie di gemelli superstiti, è la prova del nove, il tornaconto finale già annunciato: acquisisce un valore e un significato peculiari, poiché entrambi, nella relazione, cercano di trasformare il partner nel fratello o nella sorella scomparsi; presto o tardi, entrambi avranno anche bisogno di un partner… che faccia il partner." 

Il processo di integrazione e liberazione

Gran parte dell’energia vitale del gemello superstite è spesso impiegata nel boicottare inconsciamente la propria realizzazione, come se onorare la vita fosse un tradimento.
Solo quando avviene l’incontro interiore con il gemello perduto, il dolore può finalmente essere accolto, integrato, trasformato.
Da lì inizia la vera rinascita: l’energia congelata nel trauma si scioglie, riattivando creatività, entusiasmo e desiderio di vivere pienamente. 

A volte questo processo richiede mesi o anni, ma il risultato è un’esistenza più autentica, consapevole e libera. 

Il fratello non nato: un'altra ferita invisibile

Diversa, ma non meno potente, è l’influenza del fratello non nato o escluso (per aborto spontaneo, volontario, morto precocemente o altro ancora). Anche se non ha condiviso l’utero nella stessa gravidanza, la sua assenza può lasciare nel sistema familiare un vuoto carico di emozioni: colpa, rabbia, precarietà, sentirsi abusivi o abitati da “qualcun altro”.

Chi ne è coinvolto può portare inconsciamente il peso di quella vita negata o dimenticata, e tentare di reintegrarla attraverso il proprio dolore, fallimenti, malattie, incidenti. È il tentativo dell’anima di dare un posto a chi non l’ha avuto.

Il copione segreto che guida la nostra vita

Ogni individuo arriva al mondo con un copione inconscio già scritto, un intreccio dei temi irrisolti provenienti dai due rami familiari, Hellinger lo chiamava “il prezzo di appartenenza”. Questo “script segreto” agisce nell’ombra, orientando le nostre scelte, relazioni, successi e insuccessi.

La buona notizia?
Possiamo riscriverlo.
Portando alla luce ciò che ci guida in modo invisibile, possiamo prendere nuove decisioni, scegliere consapevolmente chi vogliamo essere e trasformare il destino ricevuto in una vita prospera, raggiante, autenticamente nostra.

La vita non è una condanna ereditaria. È un dono, misterioso e prezioso, che può essere amato solo nella sua totalità, dolore incluso.
E tu puoi scegliere, oggi, cosa farne.

Se senti che è il tuo momento, osserveremo insieme questi movimenti.

Con delicatezza, con rispetto, con amore.

Grazie di cuore,
Giulia 

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