IL PAPA'
LA PORTA DEL SUCCESSO NELLA VITA
“Con la madre i figli tendono verso l’alto, in cielo. Con il padre scendono di nuovo a terra.”
– Bert Hellinger
L’amore della madre è un amore che protegge, che accoglie, che nutre nel perimetro della famiglia.
L’amore del padre è un amore che spinge nel mondo, che guarda oltre, che allarga l’orizzonte.
Con la madre impariamo il radicamento nella nostra origine, con il padre impariamo il passo nel futuro.
Il padre apre la via.
Il padre dona struttura all’anima del figlio, lo aiuta a concretizzare i sogni, a trasformare il potenziale in realizzazione.
È radicamento, ordine, disciplina, progetto che prende forma.
È il “Sì” alla vita concreta.
Per un figlio maschio, la presenza del padre è fondamentale per diventare uomo.
Per una figlia, la relazione con la madre, soprattutto nell’adolescenza, è decisiva per la propria femminilità.
Eppure, per entrambi, madre e padre sono due metà dell’uno che siamo.
“La vita guarda sempre avanti grazie alla forza che viene dagli uomini.”
Il vuoto del padre: effetti e origini
Quando il padre è assente – emotivamente, energeticamente, fisicamente – si genera una fragilità profonda, una disconnessione con la forza realizzativa e progettuale.
I figli possono percepire vuoto, instabilità, difficoltà a portare a termine i propri progetti, mancanza di direzione.
Ma da dove nasce questo “vuoto”?
Spesso:
- È la madre a ostacolare inconsapevolmente l’accesso al padre, creando il “cocco di mamma”.
- Oppure una figlia si sostituisce alla madre, diventando la “cocca di papà”.
- O ancora, il padre stesso è irretito in compiti sistemici più grandi di lui, è infelice, quindi emotivamente assente.
Un’altra chiave importante: nell’immaginario del figlio, la figura del padre è costruita dalla madre. È lei la chiave d’accesso al padre.
E poi c’è l’amore cieco del bambino, che sacrifica sé stesso per “salvare” il genitore.
Tutti i bambini sono consapevoli del malessere dei genitori e farebbero qualsiasi cosa anche solo per alleviarlo un po'... ecco perché è fondamentale oggi come ieri per un genitore, prendersi cura responsabilmente della propria anima e della propria felicità. I figli non hanno bisogno solo di “cose materiali” ma della felicità dei genitori, per essere felici a loro volta.
Ma…
Nessun figlio può salvare un genitore.
Il genitore è il Grande. Il figlio è il Piccolo.
(e questo va oltre l’età anagrafica – è un Ordine Sistemico.)
Questo amore cieco si manifesta anche in età adulta in:
- Relazioni che non avanzano
- Lavori precari o fallimenti ripetuti
- Dipendenze (fumo, gioco, alcol, droga…)
- Bullismo, violenza, arroganza, anoressia, sfiducia
- Mancanza di ordine, di direzione, di fuoco interiore
Un padre lontano dal proprio Daimon, dalla sua vocazione profonda (come insegna James Hillman), genera figli smarriti, figli infelici.
Riattraversare il vuoto
Anche nel caso del padre, come per la madre, il passaggio verso la sanazione non è mentale ma esperienziale.
Non si tratta di analizzare, ma di ri-attraversare quel vuoto con il corpo, il sentire, il movimento.
È questo che consente di:
- Diventare adulti davvero
- Lasciare andare la pretesa di salvare
- Assumersi la responsabilità della propria vita
- Costruire il proprio successo, in ogni campo
Quando c’è ordine nel sistema familiare, ognuno al proprio posto, c’è salute, abbondanza, felicità.
Non è colpa di nessuno.
Non siamo qui a puntare il dito.
Non parliamo di colpe, ma di percezioni interiori.
Del vissuto emotivo del bambino che ancora vive nell’adulto.
“Ciò che rifiutiamo dei nostri genitori diventa il nostro destino.”
Se senti che è il tuo momento, osserveremo insieme questi movimenti.
Con delicatezza, con rispetto, con amore.
Grazie di cuore,
Giulia